Uno scontro di gioco che si è tradotto in una situazione piuttosto grave, che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori, se non fosse stato per il pronto intervento dei medici e per la professionalità e la competenza del prof. Tartaro, che ha operato il calciatore riducendo le fratture con esito positivo.
Stiamo parlando di quanto è successo a Victor Osimhen, bomber nigeriano che veste la maglia del Napoli che, nel corso di una delle ultime partite in campionato della compagine partenopea, ovvero la sfida in trasferta a Milano contro l’Inter, ha subito un infortunio che difficilmente si può dimenticare, sia per il dolore provato che per le conseguenze di un impatto che è stato decisamente violento, anche se assolutamente non voluto.
Un intervento chirurgico estremamente complesso
Il prof. Tartaro ha chiarito un aspetto che conferma quanto l’impatto con la nuca di Skriniar sia stato devastante. Ovvero, si è tratta di una delle operazioni più complicate di tutta la sua carriera medica. Mettendo in evidenza come sia di fatto uno dei più stimati e apprezzati chirurghi maxillo-facciali, vien da chiedersi davvero quali fossero le paurose condizioni del volto di Osimhen.
Il punto è che non si è verificata unicamente una frattura, quanto piuttosto si è trattato di una situazione che ha messo in gioco un gran numero di strutture, compresi nervi e muscoli. Non a caso, si è dovuto provvedere con l’inserimento di qualcosa come 16 viti e 5 placche sulla parte del volto di Osimhen interessata dall’impatto.
Adesso è necessario avere la massima prudenza e attenzione, in virtù del fatto che a riattivarsi dovrà essere un po’ tutto il sistema muscolare, incluso anche quello che si occupa della funzione masticatoria. Insomma, come si può facilmente intuire dalle parole del prof. Tartaro, specialista in questo campo, si è trattato di un infortunio molto grave e, di conseguenza, non ci si può certo attendere un recupero troppo rapido.
L’età di Osimhen potrebbe fare la differenza
Il prof. Tartaro, però, ha detto un’altra cosa che potrebbe riaccendere un minimo le speranze dei tifosi azzurri di rivedere in campo il loro bomber preferito prima dei 90 giorni stabiliti come prognosi iniziale. Secondo quest’ultima tabella di marcia, infatti, l’attaccante ex Lille dovrebbe poter scendere nuovamente in campo con i suoi compagni solamente a marzo del prossimo anno.
Un aspetto a favore di Osimhen per accorciare i tempi di recupero? Senza ombra di dubbio l’età, dal momento che a soli 22 anni è chiaramente molto più facile riprendersi con tempistiche inferiori rispetto a quelle inizialmente previste.
Purtroppo per il bomber nigeriano, la complicazione principale, come spiegato dal chirurgo maxillo-facciale Gianpaolo Tartaro era rappresentata dallo schiacciamento dell’orbita: sommata alla frattura, questa delicatissima situazione ha portato a tutti gli effetti ad un esotrauma e non a una semplice dislocazione, come invece si sperava inizialmente.
L’impatto a tal punto violento ha provocato una vera e propria pluri-frammentazione dell’osso malare: è come se si fosse rotto in tanti pezzetti, oltre venti le fratture che sono state rilevate nel corso dell’operazione chirurgica. Se avete in mente un puzzle da ricostruire, la situazione è praticamente uguale a quella che si è trovato di fronte il prof. Tartaro quando Osimhen ha fatto il suo ingresso in sala operatoria. La speranza anche di poter prendere parte alla Coppa d’Africa è stata smorzata subito sul nascere da parte dello stesso specialista, che si è detto alquanto dubbioso che il bomber nigeriano possa bruciare in maniera eccessiva le tappe. La situazione è molto più delicata di quello che si potrebbe pensare, anche per via del fatto che c’è di mezzo un nervo e le condizioni dell’orbita erano parecchio malconce.