Decidere quale strada professionale si vuole prendere può essere tanto affascinante quanto difficile. Sono infatti numerosi gli aspetti da considerare. Bisogna valutare se c’è o meno mercato per il lavoro che si ha intenzione di fare. Da non dimenticare è ovviamente il focus sulle skill. Prima di tutto, bisogna interrogarsi e capire se si hanno le qualità per portare avanti una determinata professione. Ciò vale a prescindere da quello che si ha intenzione di fare. Cosa dire, per esempio, del lavoro del traduttore? Quali sono le caratteristiche personali che è bene avere se si ha intenzione di vivere di questa professione? Scopriamone alcune nelle prossime righe di questo articolo.
Essere madrelingua
Non importa che si parli di un traduttore cinese italiano o di un professionista che ha a che fare con altre lingue: in tutti i casi, se si ha intenzione di fare questo lavoro è importantissimo essere madrelingua. Come mai? Perché solo chi lo è in grado di cogliere la vera essenza di un idioma. Quest’ultima, va ben oltre le regole grammaticali. Quando le si nomina, si chiama in causa qualcosa di definito. La lingua ha anche un lato plastico e in continuo cambiamento fatto di neologismi ed espressioni idiomatiche. Solo chi è madrelingua, ribadiamo, è in grado di coglierlo in tutta la sua magia.
Avere ottime capacità redazionali
Un buon traduttore deve anche essere un ottimo redattore. Il motivo? Il risultato finale del suo lavoro deve sembrare il più possibile naturale. Nessuno, avendolo davanti, dovrebbe pensare a una traduzione.
Viva la curiosità
Quando si parla delle qualità di un bravo traduttore, non si può non prendere in considerazione la curiosità. Chi vuole intraprendere questa professione e avere successo, dovrebbe essere sempre sul pezzo per quanto riguarda le novità del settore in cui ha intenzione di specializzarsi.
Passione e verticalità
Oggi come oggi, conta come non mai la super specializzazione. Il mercato del lavoro non cerca tuttologi, ma persone fortemente appassionate e in grado di verticalizzare la propria professione.
Questo, come ricordato nel punto precedente, vale anche quando si parla del mondo dei traduttori. Ecco perché, se si ha intenzione di intraprendere questa professione, è necessario fermarsi un attimo e capire per quale settore si è tagliati davvero. Farsi questa domanda può significare decidere che diventare traduttori in ambito medico è la strada giusta. In altri casi, invece, ci si può focalizzare sul mondo dei romanzi. Le strade sono tante! Quello che conta è trovare la propria e, una volta iniziata, formarsi continuamente (esistono numerosi corsi di aggiornamento).
Capacità di fare networking
L’ultimo anno e mezzo ha cambiato radicalmente le nostre abitudini lavorative. Una cosa che non è mutata è la centralità del networking. Non importa che lo si faccia online o attraverso eventi live: è fondamentale includerlo nella propria strategia di promozione professionale.
Questo vale anche quando si parla del lavoro del traduttore. Se si ha intenzione di avere successo in questa professione, è importante avere una rete di partner lavorativi efficace e coesa. La prossima commessa, infatti, potrebbe arrivare da un web developer che ha bisogno di contenuti multilingua per un sito e che, per ovvi motivi, non ha le competenze per realizzarli.
Sono diverse le strade da seguire per fare networking in maniera efficace. Ci si può iscrivere a un’associazione di professionisti del proprio settore o, ancora meglio, a una di freelance in generale, caratterizzata dalla presenza, al suo interno, di più figure professionali.
Pazienza
Ultima ma non meno importante qualità che dovrebbe avere un buon traduttore è la pazienza. Prima di arrivare al successo, infatti, è necessario fare una gavetta spesso lunga, sbagliare e imparare a distinguersi in un settore bellissimo, ma non certo facile (per rendersene conto, basta ricordare la necessità frequente di spiegare la differenza tra il proprio lavoro e il risultato di Google Translate).