Al giorno d’oggi li possiamo ammirare praticamente dappertutto, ma chi fu il primo ad avere l’idea di realizzarli? Stiamo parlando dei codici a barre e bisogna risalire intorno alla fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1948, per scovare chi fu l’inventore.
Esattamente il 7 ottobre del 1948, infatti, i codici a barre nacquero da un’idea di Norman Joseph Woodland che, in compagnia di Bernard Silver, misero a punto questo progetto. Si trattava di due studenti che frequentavano la facoltà di ingegneria presso l’Università di Drexel. Come nacquero i codici a barre? Per rispondere alle necessità di automatizzazione delle operazioni di cassa, che i due studenti seppero cogliere al volo, dopo aver ascoltato le lamentele in tal senso del presidente di un’azienda che operava in ambito alimentare.
Da quel momento in avanti, i codici a barre hanno fatto sempre più parte della nostra quotidianità. Al giorno d’oggi ci sono praticamente ovunque: dai prodotti alimentari fino ad arrivare al codice isbn dei libri.
L’uso dei barcode si amplia sempre di più
Da quel momento in avanti, l’impiego dei codici a barre iniziò a crescere in misura imponente, anche per via del fatto che dai negozi di generi alimentare in men che non si dica si diffuse anche in altri settori, come ad esempio gli studi medici, piuttosto che gli uffici legali le poste e così via.
Al giorno d’oggi, i codici a barre hanno fortemente innovato il settore manifatturiero, in modo particolare in riferimento alle operazioni di ricevimento e a quelli di spedizione dei prodotti. Si tratta indubbiamente delle applicazioni di carattere fortemente più classico, ma in breve tempo si sono diffuse anche a tanti altri ambiti aziendali, come ad esempio il magazzino, piuttosto che la contabilità, senza dimenticare ovviamente l’assistenza clienti, la consegna dei pacchi, le varie fasi del ciclo di produzione e il controllo presenze.
I motivi per cui i codici a barre hanno avuto così successo
Il fatto di aver cominciato a usare i codici a barre praticamente in ogni ambito del settore industriale è spiegato alla perfezione dal fatto che i barCode sono fondamentali per il miglioramento nella gestione corretta dei dati, così come dell’accessibilità e in merito all’abbassamento delle spese.
Con l’introduzione a livello mondiale dei personal computer, ecco che in ambito commerciale i codici a barre sono diventati sempre più necessari, permettendo di fare salti in avanti importanti in merito all’acquisizione dei dati. In modo particolare, le aziende hanno cominciato a introdurre il sistema di monitoraggio in tempo reale delle scorte, senza dimenticare la produzione correlata agli ordini e un nuovo modo di intendere le pratiche di gestione dell’intera catena di produzione. Ecco, di conseguenza, che attualmente buona parte delle operazioni di inserimento manuale dei dati dei prodotti hanno lasciato il posto all’impiego sempre più massiccio dei codici a barre.
I codici a barre sono in grado prima di tutto di assicurare un livello di accuratezza dei dati decisamente più alto. L’inserimento dei dati offre alle aziende una grande opportunità, ovvero quella di realizzare dei report sempre molto precisi, potendo fare delle previsioni in merito alle necessità di approvvigionamento delle scorte e potendo programmare il futuro in modo serio e responsabile, ma soprattutto efficiente.
Si alza, al tempo stesso, anche il livello di efficienza. Infatti, i codici a barre sono in grado di garantire una precisione ai limiti della perfezione e permettono agli utenti di lavorare molto più speditamente, senza dover scendere a compromessi in riferimento alla precisione. È chiaro che non serve nemmeno fare confronti per capire come sia meglio, in termini di efficienza, usare dei codici a barre, piuttosto che affidarsi all’inserimento dei dati manuale, molto più soggetto a errori di ogni tipo.