Sono passati due mesi dalla vittoria, meritatissima, del Bayern Monaco: la final eight di Lisbona ha chiuso in modo inedito la scorsa Champions League. La massima competizione continentale per club ripartirà la prossima settimana, con la formula consolidata negli anni ma con un mese e mezzo di ritardo rispetto al solito, ovviamente causa Covid-19.
Otto gruppi da 4 (primi tre turni a cadenza settimanale, pausa di 20 giorni e poi altre tre giornate senza sosta), prime due agli ottavi, terze “retrocesse” in Europa League. A febbraio, con formula ad eliminazione diretta e sfide da andata e ritorno, si partirà poi con gli ottavi prima di arrivare alla finale in programma il 29 maggio 2021 allo Stadio olimpico Atatürk di Istanbul.
Il calciomercato in tutta Europa ha dovuto fare i conti con la crisi economica derivante dalla pandemia, anche se ci sono delle eccezioni. Andiamo allora a scoprire come e se sono cambiati gli equilibri e le gerarchie nel Vecchio Continente.
Champions League 2020-21, prima fila
Il Bayern Monaco non può che essere considerato tra le grandi favorite anche per questa edizione. I bavaresi, come da consuetudine, hanno operato con sagacia sul mercato: i soldi della cessione di Thiago, al Liverpool, sono stati reinvestiti su Sané (45 milioni di euro), in mezzo è arrivato lo spagnolo Marc Roca e a rinforzare la batteria degli esterni offensivi c’è il ritorno di Douglas Costa. Insomma, considerati anche Choupo-Moting e Sarr, Flick avrà una rosa anche più lunga rispetto alla scorsa stagione. Guardiola, intanto, riproverà l’assalto alla Champions: il Manchester City non ha badato a spese per rinforzare la difesa: via Otamendi, sono arrivati Ruben Dias e Aké (per entrambi sono stati spesi più di 110 milioni). Partito Sané, c’è il giovane Ferran Torres, preso dal Valencia per 23 milioni di euro.
Nonostante il mercato al risparmio, tra le favorite c’è anche il PSG finalista a Lisbona: Tuchel, però, è costantemente messo sulla graticola (anche dalla dirigenza) e a lungo andare ciò potrebbe essere un handicap. Non si può dimenticare il Liverpool (dentro Jota, Thiago e Tsimikas) di Klopp che ha stravinto l’ultima Premier League così come il Real Madrid: ok, gli spagnoli non hanno speso un euro nel calciomercato, puntando sui rientri di Odegaard, Odriozola e Lunin, ma l’organico resta di assoluto livello.
Champions League 2020-21, seconda fila
La Juventus quest’anno partirà con meno pressione e potrebbe essere un vantaggio: siamo all’alba del progetto tecnico di Pirlo, i bianconeri hanno puntato su un netto ringiovanimento della rosa e forse nell’immediato non sono pronti per tornare sul tetto d’Europa. Ma, come sempre, conterà tanto lo stato di forma nelle sfide decisive della competizione e a favore dei campioni d’Italia c’è sempre l’asso nella manica, Cristiano Ronaldo.
Vedremo, poi, se il Barcellona di Koeman, col passare delle settimane, si butterà definitivamente alle spalle il caso Messi, anche se gli arrivi – anche se non di “nome” – sembrano in grado di garantire qualità (su tutti il terzino brasiliano Dest). Capitolo a parte merita il Chelsea, protagonista indiscusso del calciomercato: Abramovich ha sborsato 250 milioni di euro per regalare a Lampard i vari Chilwell, Werner, Havertz, Thiago Silva, Ziyech e Mendy, vedremo se basterà per arrivare fino in fondo. Occhio all’Atletico Madrid, con Luis Suarez grande novità in attacco, al Manchester United che in extremis ha ingaggiato Cavani e al Dortmund che potrà contare sui gol di Haaland sin dall’inizio della stagione.
Le italiane? Conte ha tra le mani un organico di primissimo livello ma l’impressione è che l’Inter farà all-in sul campionato. Per la gloria europea ci sarà tempo. Discorso diverso per l’Atalanta, già vicina alle semifinali lo scorso anno e probabilmente la più “europea” tra le nostre rappresentanti. Parte decisamente senza i favori del pronostico la Lazio, protagonista di un mercato anonimo.