IL PROCEDIMENTO DELLE LAVORAZIONI CON MOLE PER RETTIFICA

IL PROCEDIMENTO DELLE LAVORAZIONI CON MOLE PER RETTIFICA

La rettifica è una lavorazione speciale che viene utilizzata per la realizzazione di diversi progetti anche di uso comune, come la cucina, il bagno, le piastrelle etc.

Ma quando si parla di rettifica si mette in discussione un mondo vasto e importante per il settore dell’industria.

In questo articolo abbiamo deciso di rendere più chiaro quello che è la lavorazione della rettifica, in che modo? Semplice chiedendo aiuto ad un’azienda che si occupa della realizzazione delle mole per la rettifica: MUZZI SRL.

L’azienda in questione con tanta pazienza ci ha fatto una panoramica su questo spettacolare mondo, speriamo che possa essere utile almeno tanto quanto lo è stato a noi!

Buona lettura!

Tipi di rettifica

La rettifica meccanica è quella procedura che avviene tramite una mola che esercita una abrasione: tramite il movimento veloce della mole per rettifica, viene asportato del materiale, più o meno duro, da una superficie.

Questa lavorazione è molto precisa e viene posta in essere per materiali specifici: trova applicazione in diversi ambiti come la realizzazione di alberi motore, ingranaggi, cuscinetti, stampi, etc.

Le rettifiche si distinguono in base a delle caratteristiche:

  • Il tipo di macchina che esegue il lavoro
  • Il tipo di superficie da rettificare
  • La direzione della mola sulla superficie da lavorare

In base a questi principi si distinguono svariate rettifiche:

  • Rettifica cilindrica: la mola è posizionata in parallelo rispetto al pezzo in modo interno, cioè vicino al centro del pezzo, oppure in esterno, nella parte più periferica del pezzo
  • Rettifica a tuffo: anche in questo caso la mola lavora in parallelo rispetto al pezzo ma solo in avvicinamento radiale rispetto al pezzo
  • Rettifica in piano: la mola è posta perpendicolare rispetto al pezzo
  • Rettifica senza centri: sul pezzo lavorano due mole e questa tipologia è per lavori ad alta precisione su materiali di piccole dimensioni
  • Rettifica verticale: simile alla rettifica in piano, la mola lavora però in verticale; è una rettifica molto costosa
  • Rettifica elettrochimica: in questa lavorazione la rimozione del materiale non avviene per abrasione ma per elettrolisi con l’intervento di una sorgente di corrente che rimuove il materiale; in questa rettifica non ci sono rischi di distorsioni dei materiali

Le superfici che si possono ottenere con le lavorazioni di rettifica possono essere cilindriche, coniche, piani, scanalature, filetti e spallamenti.

Tipi di macchine per la rettifica

Esistono diversi tipi di rettificatrici con in comune per tutte l’elemento del mandrino: il mandrino è la parte dove è posizionata la mola.

Rettificatrice in tondo

È formata da mandrino e contropunta e può montare più mole contemporaneamente.

Rettificatrice senza centri

È un macchinario con due mole di diverse dimensioni e parallele: la mola di maggiore dimensione gira ad una velocità più elevata.

Rettificatrice tangenziale

La più comune tra le macchine rettificatrici, si presenta con una tavola da lavoro e un mandrino; il pezzo viene mosso dalla tavola al mandrino.

Tipologie di mole per rettifica

La mola per rettifica si differenzia in base ai materiali dai quali sono composte e dal tipo di lavorazione che devono fare.

Esistono mole a disco, a cilindro, a tazza, a bisello (per realizzare smussi e scanalature).

Le mole per rettifica sono composte da tre elementi:

  1. Abrasivo, sono i grani che asportano il materiale e possono essere più o meno grossolani ottenendo diversi livelli di finitura
  2. Agglomerante, tiene uniti i grani abrasivi e possono essere di diversa resistenza creando maggiore o minore velocità nell’usura della mola; quando si utilizza la resina come agglomerante la ravvivatura è abbastanza costosa. La durezza della mola dipende dal tipo di agglomerante utilizzato: mole tenere lavorano materiali duri con consumo della mola più rapido; mola dura lavora materiali teneri con una durata maggiore
  3. Pori, sono gli spazi vuoti e più ce ne sono meno è il surriscaldamento della mola; le mole meno porose hanno una stabilità maggiore ai bordi per finiture di precisione

Ravvivatura della mola da rettifica

Il consumo dell’agglomerante nella mola rende la stessa meno tagliente e va quindi attuata un’opera di manutenzione chiamata diamantatura per l’utilizzo del diamante a eliminare lo strato usurato sulla mola.

La velocità della mola nel taglio non deve mai superare il limite di giri massimi per non incorrere in rischi di danneggiamento o situazioni pericolose per la persona.

La profondità del taglio dipende dal tipo di lavorazione che si deve fare e della precisione richiesta.