È stata definita una decisione storica quella presa in questi giorni dai calciatori della Juventus, che hanno rinunciato a tutti i restanti stipendi della stagione 2019-2020, ovvero le mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno. Se le competizioni – Serie A e coppe – non riprenderanno, Cristiano Ronaldo e compagnia torneranno a percepire i compensi a partire dal 1° luglio, mentre in caso contrario Andrea Agnelli rinegozierà con ciascun tesserato la sua posizione. Un’intesa tra club e calciatori che ha fatto sostanzialmente da apripista e che in questi giorni dovrebbe essere seguito da altri, non tutti, club italiani. Intanto, un taglio analogo è stato annunciato dai calciatori del Barcellona e già i paragoni si sprecano: secondo gli addetti ai lavori, non è un caso che i tagli siano arrivati per prima cosa da due club i cui conti non se la passano benissimo.
Juventus: una boccata d’ossigeno
L’emergenza coronavirus sta inevitabilmente condizionando l’economia mondiale e il calcio, una delle industrie più importanti in Italia e in tanti altri Paesi europei, non poteva esserne immune. I mancati introiti dei diritti televisivi rappresentano le perdite più consistenti in questo momento, cui poi si sommano i mancati incassi al botteghino e agli sponsor che inevitabilmente presenteranno il conto per via della mancata esposizione dei rispettivi brand durante le partite. Insomma, come ogni azienda che in questo periodo di crisi sta soffrendo per via della pandemia, anche il calcio deve fare gli anticorpi e trovare soluzioni alternative per riuscire a sopravvivere. Il taglio degli stipendi è solo il primo passo, ma nel caso della Juventus rappresenta una boccata d’ossigeno niente male.
Un mercato in stile Nba
Dopo l’aumento di capitale completato a dicembre 2019, il taglio degli stipendi consente alle casse della Vecchia Signora di risparmiare 90 milioni che saranno molto utili per la gestione sportiva dei prossimi mesi, oltre a dare una sistemata importante al bilancio che si chiuderà il prossimo 30 giugno. La prossima sessione di calciomercato, come già anticipato da Fabio Paratici, sarà molto in stile NBA (il campionato di basket Usa, il più prestigioso del pianeta): soldi pochi e tanti scambi. I tifosi bianconeri, in attesa che si torni alla normalità, sognano ancora grandi colpi come Paul Pogba, Mauro Icardi o Gabriel Jesus, ma sarà molto difficile che i top player cambino maglia in un momento di crisi mondiale così forte.
Cartellini svalutati, colpi più facili?
Secondo l’osservatorio del CIES, invece, la crisi abbasserà notevolmente il valore dei cartellini e cambi di casacca potrebbero in realtà essere più facili e meno costosi. Per fare l’esempio del campione del mondo francese attualmente al Manchester United, potrebbe essere acquistato con soli 47 milioni di euro. Una cifra irrisoria se si pensa che solo l’estate scorsa i Red Devils per il cartellino di Pogba avevano chiesto qualcosa come 160 milioni di euro. Al netto del completamento dell’attuale stagione, tra l’aumento di capitale, qualche cessione eccellente (si dice siano con le valigie in mano i vari Pjanic, Khedira, Bernardeschi, Rugani, Douglas Costa e Higuain) e il tesoretto di 90 milioni risparmiato dagli ingaggi, la Juventus potrebbe essere protagonista di un calciomercato davvero interessante.